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Dall'Ecofin ok con riserva 

La Repubblica online (January 21, 2003)  

Il documento del consiglio dei ministri finanziari europei

critica le misure "una tantum" del governo italiano

Programma di stabilità

"Troppo ottimistiche le previsioni di crescita 2004-2006" 

BRUXELLES - Via libera, con riserva, del consiglio Ecofin al programma di stabilità dell'Italia per il periodo 2002-2006. Una promozione con riserva però. Infatti, seppur meno severo rispetto al testo proposto l'8 gennaio dalla Commissione Ue (che prevedeva l'avvertimento di un possibile sforamento del tetto del 3% al rapporto deficit-pil), il documento dell'organismo che riunisce i ministri finanziari della Ue, contiene diverse critiche sulla qualità della manovra 2003 e sulle previsioni di crescita troppo ottimistiche per gli anni 2004-2006. Restano inoltre i richiami sulle misure una tantum e sul pareggio di bilancio entro il 2004. "L'aggiornamento del programma di stabilità italiano è in linea con i requisiti del nuovo codice di condotta nel contenuto e nei termini dei programmi di stabilità e convergenza. Tuttavia la mancanza di informazioni sulle misure aggiuntive previste per conseguire i target di bilancio oltre il 2003 non è in linea con i requisiti del codice", si legge nella nota.

In sintesi i ministri finanziari chiedono al nostro paese misure certe. E stabiliscono un vincolo tra il raggiungimento degli obiettivi di bilancio e la sostituzione delle principali misure una tantum del 2003. "Servono misure di carattere più permanente - si legge - insieme con correzioni che assicurino una riduzione del deficit strutturale di almeno lo 0,5% annuo". Per l'Ecofin l'Italia deve "chiarire" la sua strategia di bilancio, in particolare per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale. Il consiglio infatti chiede che sia "attuata in modo efficace all'interno di un piano di riforma complessivo sia sul fronte delle spese che su quello delle entrate".

Chiaro il messaggio che arriva da Bruxelles. L'Italia deve sostituire le misure "una tantum" con provvedimenti "strutturali" sul piano della spesa. Il nostro paese deve inoltre impegnarsi nel mantenere l'obiettivo di riduzione dello 0,5% annuo di deficit strutturale ma soprattutto deve "accelerare" la riduzione del debito pubblico, "rallentata in maniera considerevole dal 2001". Il Consiglio lamenta anche "la mancanza di informazioni sulle misure addizionali previste per raggiungere i target dopo il 2003" ed avverte che "la ripresa economica potrebbe essere più lenta del previsto". Conclusione? Il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nel tempo programmato.

Il documento, infine, tocca l'aspetto previdenziale. Ed è un appello a fare di più sul fronte delle pensioni. Il consiglio "incoraggia l'Italia ad adottare ulteriori misure per promuovere la previdenza integrativa privata e per affrontare la questione critica del sistema previdenziale pubblico, ovvero il lungo periodo di transizione verso il nuovo sistema contributivo".


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