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Istat
/ L'indagine 2002 sulla povera? Istat July
17, 2002 Il
21,1% delle famiglie italiane vive sotto la soglia della povert?: ? quanto
emerge dall'ultimo rapporto Istat, diffuso dall'istituto di statistica
proprio questa mattina. Nel 2001, circa 2 milioni 663 mila famiglie (pari
al 12,0% del totale delle famiglie residenti) vivono in condizione di
povert? "relativa", ovvero determinata annualmente rispetto alla
spesa media mensile pro capite per consumi delle famiglie. Il 66% di
queste risiedono nel territorio del Mezzogiorno; i casi di povert?
assoluta, calcolata basandosi sul valore monetario di un paniere di beni e
servizi essenziali, arrivano a quota 940 mila famiglie (4,2% a livello
assoluto). Ancora una volta, il Sud mantiene il primato, toccando il
75,1%. Il risultato finale non evidenzia
sensibili mutamenti rispetto ai periodi precedenti, escludendo alcune
eccezioni: secondo l'istituto di statistica "emerge una sostanziale
stabilit? dell’incidenza di povert? a livello nazionale tra il 2000 e il
2001 (dal 12,3% al 12,0%), con un miglioramento statisticamente
significativo nelle regioni settentrionali (dal 5,7% al 5,0%) e centrali (dal
9,7% all’ 8,4%). Nel Mezzogiorno, nonostante il lieve aumento (dal 23,6%
al 24,3%) la situazione pu? essere considerata stabile." A livello nazionale, la povert? ?
diminuita di 1,4 punti percentuali; nel 2000 i dati si attestavano infatti
intorno al 22,5%. Di rimando, la spesa media mensile pro capite ?
leggermente aumentata (da 810,21 euro del 2000 a 814,55 euro del 2001). Il rapporto si sofferma a delineare i
caratteri delle famiglie in difficolt?: "La condizione di povert?
relativa ? concentrata tra le famiglie numerose, in particolare quelle con
tre o pi? figli, tra le famiglie con anziani e tra gli anziani soli. In
Italia, nel 2001, circa il 25% delle famiglie con 5 e pi? componenti ?
povero, valore che supera il 36% nel Mezzogiorno. Si tratta in genere di
famiglie di altra tipologia e di coppie con 3 o pi? figli; se questi sono
minori l’incidenza di povert? sale al 28% a livello nazionale e al 37%
nel Mezzogiorno". La presenza di individui anziani in questo senso
diventa determinante, perch? "aumenta l’incidenza di povert?, che
risulta pari al 13,8% se in famiglia ? presente un anziano e raggiunge il
17,8% se ve ne sono due o pi?". Uno dei principali avversari della
povert? sembra essere l'istruzione: "Il 4,8% delle famiglie con a
capo almeno un diplomato risulta povero, contro il 18,7% delle famiglie
con a capo una persona senza titolo di studio o con licenza elementare.
Queste ultime hanno nel 66% dei casi la persona di riferimento anziana e
nel 65% dei casi ritirata dal lavoro. I ritirati dal lavoro individuano
uno dei sottogruppi con un’elevata incidenza di povert? (13,4% a livello
nazionale e 27,8% nel Mezzogiorno)". Al contrario, tra gli alleati si
colloca la disoccupazione: "L’incidenza di povert? ? pari al 22,8%
se un solo componente ? in cerca di lavoro e raggiunge il 41,1% se sono
almeno due. Se, infine, ? disoccupata la persona di riferimento della
famiglia l’incidenza ? pari al 31,8% a livello nazionale e al 42,5% nel
Mezzogiorno. L’incidenza minima di povert? si osserva invece tra le
famiglie con a capo un lavoratore autonomo, che a livello nazionale ? pari
al 7,5% e nel Nord al 3,2%". Nella divisione in fasce, l'Istat
individua quattro tipi di famiglie: "Quelle definite sicuramente
povere (con consumi inferiori all’80% della linea di povert? standard),
quelle appena povere (tra l’80% della linea e la linea stessa), quelle a
rischio di povert? (con consumi superiori alla linea di non oltre il 20%)
e quelle sicuramente non povere con consumi pi? elevati". Nel 2001,
le famiglie sicuramente povere toccano quota 1 milione e 199 mila, ma non
sono ben distribuite: il Mezzogiorno mantiene infatti una funzione
catalizzatrice. La quantit? di prole non ? un dato trascurabile: la povert?
ed il numero di figli minorenni seguono binari direttamente proporzionali".
Ma non siamo nel Terzo Mondo, come ricorda il rapporto: "? da notare
che le famiglie sicuramente povere, pur essendo caratterizzate da
condizioni economiche fortemente disagiate, sono tuttavia individuate in
base ad una soglia di consumo superiore di circa 92 euro al valore della
linea di povert? assoluta". La linea di povert? assoluta ? pari
559,63 euro mensili, comunque in aumento rispetto all'anno precedente
(544,92 euro, con una variazione dei prezzi di consumo del 2,7%). Il
disagio assale soprattutto le famiglie con 4 o pi? componenti (incidenza
pari al 7,4%). Le altre tipologie di famiglie registrano lievi
miglioramenti nelle ultime due annate, ad eccezione dell'apparato
monogenitore. L'8% dei nuclei rischia una parabola discendente: con il
livello dei consumi superiore soltanto del 12% rispetto al confine
rilevato dall'Istat, si candidano ad indossare i panni dei poveri
accertati. (17 luglio 2002) Copyright © 2002 Global
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