Want to support Global Action on Aging? Click below: Thanks! |
IL LAVORO DEGLI ANZIANI E I CONNESSI PROFILI PREVIDENZIALI E SANITARI Elio Schettino, Francesco
Ferroni, Zeno Tentella Due to the aging of the population, Europe will increasingly face problems connected to the provision of long-term health care services and the sustainability of the pension systems. Italy is particularly weak due to the lack of adequate eldercare structures and of the enormous deficit of its pension system. Confindustria, the organization of Italian entrepreneurs, believes that, among the various policies that must be implemented, it is particularly important to promote the increase of the older working population through benefits and incentives. Nevertheless it is essential to respect the enterprises’ priority to favor a turnover that privileges young workers who are believed to be “keener to adapt to production and technological innovation”. Here is an example of prejudice toward older workers! SENATO -
COMMISSIONE LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE - Audizione conoscitiva 1. Tendenze demografiche
Fonte: Nazioni Unite, World Population Prospects (1998) 2.
Le conseguenze
L'equilibrio della società cambierà radicalmente
con effetti sul piano sociale dove si porranno in modo crescente problemi
di prevenzione, di cura e di assistenza degli anziani.
La società italiana che affida prevalentemente
all'istituzione "famiglia" l'assistenza degli anziani si
trova particolarmente impreparata essendo ancora assai marginali le
soluzioni di carattere collettivo sia pubbliche che private.
Il
costo dell'assistenza sanitaria tenderà a crescere notevolmente e andrà
fronteggiato, oltre che sul piano strettamente economico, mediante un più
accentuato ricorso alla prevenzione e mediante un rinnovamento degli stili
di vita a partire dalla giovane età. Strumenti questi
che richiedono un forte cambiamento di ordine culturale, con relativo
impegno sul piano della formazione e su quello dell'organizzazione delle
strutture pubbliche. Sul piano più squisitamente economico – produttivo, il
processo d'invecchiamento della società avrà il suo più rilevante
riflesso sulla struttura e sulla disponibilità della forza lavoro. Si
assisterà ad una notevole diminuzione della fascia " giovani"
della forza lavoro e ad un correlativo incremento del segmento "anziani"
(50 – 64 anni) che si stima aumenterà nel prossimo ventennio di circa
il 25%.
Il fenomeno descritto è tanto più preoccupante se si
considera il parallelo, rapido cambiamento che si sta registrando nel
mercato, nelle tecnologie, nell'organizzazione del lavoro. Si tratta di
cambiamenti importanti più difficilmente accettabili da una forza lavoro
anziana. L'unico
rimedio sarà quello di dedicare crescenti risorse soprattutto in fatto di
formazione a carattere continuativo.
L'effetto dell'invecchiamento della popolazione
determina, a parità di altre condizioni, un aumento della spesa
pensionistica. Circostanza questa che è particolarmente preoccupante se
si pensa alla già elevata incidenza della contribuzione a carico del
sistema d' impresa: il prelievo contributivo raggiunge oggi il livello del
32,7% delle retribuzioni per il finanziamento del solo sistema
pensionistico. In questo quadro, i tassi di occupazione in Italia
costituiscono un' anomalia rispetto agli altri Paesi europei. Infatti, si
registra una media inferiore di circa 10 punti e un grande divario per
quanto riguarda i tassi di occupazione femminile che hanno un distacco di
oltre 14 punti rispetto alla media europea.
Fonte: Eurostat
(2001)
3. I presupposti economico – produttivi alla sostenibilità del fenomeno dell'invecchiamento
Aumento
costante dei tassi di sviluppo e dei tassi di occupazione, flessibilità
nell'impiego della forza lavoro e processi di formazione continua costituiscono
alcuni dei presupposti essenziali per attenuare l'impatto economico e
sociale del processo di invecchiamento.
In una economia aperta alla concorrenza europea e mondiale,
dove non esistono margini di "deficit spending" né possibilità
di manovre monetarie, la grande quantità di risorse richieste dal
processo d' invecchiamento va necessariamente ricercata in forti aumenti
di produzione e produttività. I fattori produttivi vanno ottimizzati, pur
con tutte le necessarie tutele sociali, in rapporto alle mutevoli esigenze
del mercato. L'efficienza dell'impresa – a qualsiasi settore
appartenga – ; costituisce uno degli strumenti primari per la formazione
di risorse aggiuntive. In definitiva i problemi indotti dal processo
d'invecchiamento possono essere affrontati in un contesto economico di:
E' chiaro che a tali condizioni di contesto dovranno
accompagnarsi misure specifiche che facilitino l'ampliamento della
popolazione attiva, il prolungamento dell' età lavorativa e un'importante
revisione del sistema previdenziale . 4.
Le proposte
L'Europa ha fissato, a Lisbona, un obiettivo di incremento
della popolazione attiva al 2010, pari al 70% per gli uomini ed al 60% per
le donne. L'Italia presenta attualmente un gap nei confronti della media
europea che non consente di ritenere raggiungibili tali obiettivi che
presupporrebbero ritmi di crescita difficilmente sostenibili.
Tuttavia, anche in Italia esistono forti margini di
sviluppo dell'impiego soprattutto in campo femminile e, nelle fasce di età
più elevate, in campo maschile. Un maggiore utilizzo dei lavoratori più anziani,
per quanto auspicabile e possibile, presenta tuttavia delle criticità in
rapporto alle attuali strategie d'impresa. Quest'ultime, infatti, tendono
a privilegiare un turn-over favorevole ai lavoratori più giovani,
ritenuti più capaci di adattarsi ai veloci cambiamenti delle strutture
produttive e delle tecnologie applicative. Istruzione recente,
addestramento aggiornato, disponibilità al nuovo costituiscono elementi
importanti per l' efficienza delle imprese che non possono essere
sacrificati, pena la caduta di produttività e quindi della possibilità
di creare quelle risorse aggiuntive che il fenomeno dell'invecchiamento
richiede. Questa criticità può essere superata immettendo nel
circuito del lavoro elementi importanti di flessibilità controllata.
Si tratta di ricorrere ad un mix di strumenti che siano
allo stesso tempo in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro ai
giovani, di allargare l'impiego degli anziani e di salvaguardare la
necessaria libertà di organizzazione produttiva delle imprese.
Le modalità cui far ricorso per ampliare la popolazione
attiva sono molteplici. Innanzitutto va citata la necessità di nuove
norme per il lavoro part – time, per lavoro temporaneo, per quello
occasionale ed accessorio. Va preso positivamente atto che alcuni
emendamenti alla delega sul mercato del lavoro, approvati dalla
Commissione lavoro del Senato, puntano su alcuni di questi nuovi strumenti.
In secondo luogo va evidenziata l' utilità di strumenti fiscali e di
politica familiare capaci di sostenere la partecipazione della forza
lavoro femminile. Infine, dovrà maturare una più ampia disponibilità al
cambiamento di mansioni o di posto di lavoro.
In questo contesto assume rilevanza strategica una nuova
politica della offerta formativa che dovrà essere differenziata per
classi di età, articolata in funzione delle nuove tecnologie, concepita
per accompagnare il lavoratore lungo tutto il percorso professionale.
Una considerazione a parte merita il grande differenziale
nei tassi di occupazione che si registra tra il Centro Nord e il Sud.
Il Centro Nord è sostanzialmente in linea con la media
europea mentre il Mezzogiorno è largamente al di sotto.
Ciò significa che un altro importante elemento per la
crescita della popolazione attiva è costituito da una nuova politica di
sviluppo del Mezzogiorno. Un ulteriore elemento è costituito dalla regolarizzazione
del lavoro sommerso, da perseguire essenzialmente con una politica di
riduzione del cuneo fiscale e contributivo. Va ricordata, infine, una politica dell'immigrazione
fortemente legata alle effettive necessità del mondo della produzione,
anch'essa integrata da adatte politiche di formazione e di inserimento
sociale. b.
Il prolungamento dell'età lavorativa
Una simile circostanza è essenzialmente legata per un
verso alla presunzione che tale politica favorisca un più facile
inserimento delle leve più giovani nel mondo del lavoro e, per altro
verso, alla funzione sostitutiva di ammortizzatori sociali impropriamente
demandata al pensionamento di anzianità. Questa logica può essere ribaltata. In realtà, il mantenimento nel circuito lavorativo degli anziani
costituisce non solo una necessità di ordine economico, ma anche un' ;esigenza
di coesione sociale. Lavoro a tempo parziale, pensionamento graduale,
prosecuzione dell' attività lavorativa concordata con il datore di lavoro
costituiscono strumenti flessibili utili al prolungamento dell'età
lavorativa. Come accennato, la riconversione professionale degli
adulti e degli anziani e la loro mobilità verso forme
differenziate d'impiego potrebbero servire a superare in positivo la
contrapposizione esistente tra necessità di elevare l'età del
pensionamento e la irrinunciabile esigenza di evoluzione aziendale. c.
Il sistema previdenziale
Il sistema previdenziale richiede interventi
correttivi decisi e pronti. I sistemi pensionistici sono sempre più
destinati ad essere un elemento molto importante nel determinare la
competitività complessiva delle economie nazionali. Anche con riferimento al ddl n. 2145/C. concernente la
delega al Governo in materia previdenziale, si ribadisce che la riforma
previdenziale, come richiesto anche dalla Unione Europea, deve avere come
obiettivi fondamentali:
Per rispondere in modo efficace a tali obiettivi, la strada più certa è, come già evidenziato, intervenire sull'età effettiva di pensionamento, sviluppare al contempo il secondo pilastro complementare a capitalizzazione e ridurre le aliquote contributive. In quest'ultima direzione sembra muoversi la recente proposta di delega in materia previdenziale, che prevede una riduzione strutturale del prelievo contributivo per il caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato. A questi obiettivi si deve associare il rispetto di due
principi fondamentali, quali la flessibilità della gestione aziendale ed
una reale compensazione dei costi per le imprese legati alla destinazione
del TFR alla previdenza complementare. Le soluzioni ipotizzate nel ddl di delega affrontano anche
il problema del prolungamento dell'attività lavorativa e del conseguente
ritardato accesso alla pensione. Il meccanismo proposto si fonda su un sistema volontario
di incentivi contributivi e fiscali alla prosecuzione dell'attività
lavorativa oltre i limiti legali. A nostro avviso il prolungamento dell'attività lavorativa
(e dunque l'occupazione della popolazione anziana) deve essere perseguito
con maggior determinazione: al riguardo, si ritiene più producente un
sistema di disincentivi/incentivi, che assicurino l'equità del
trattamento pensionistico in relazione alle diverse età anagrafiche
piuttosto che il solo meccanismo degli incentivi previsto dal ddl di
delega in materia previdenziale. d. Il benessere sanitario
L'ottimizzazione nell'impiego delle risorse pubbliche
costituisce un presupposto essenziale per aumentare il flusso di risorse
destinate al " benessere sanitario" e per indirizzarle in modo
corretto.
Gli obiettivi di fondo tracciati a livello europeo in tema
di benessere sanitario si sintetizzano in tre linee essenziali: accessibilità
al sistema sanitario, sostenibilità finanziaria del sistema, qualità
delle strutture e delle prestazioni. Si tratta di obiettivi importanti soprattutto perché la
sanità è in grado di incidere profondamente sul quadro sociale,
istituzionale e finanziario determinando i livelli e le condizioni di
competitività dei diversi sistemi Paese. La qualità in sanità, costituisce un elemento centrale,
giustamente evidenziata dal Piano Sanitario Nazionale come un fattore che
potrebbe contribuire a modernizzare il sistema della sanità più di atti
normativi e di riforme. Sul piano finanziario, i crescenti flussi utili per
aumentare il " benessere sanitario", vanno innanzitutto reperiti
mediante una razionalizzazione della spesa sanitaria pubblica, a partire
dagli oneri di gestione. Per garantire maggiore efficienza e per reperire nuove
risorse da investire nella sanità, è necessario anche promuovere una
crescente partecipazione degli operatori privati sia nella gestione delle
aziende sanitarie pubbliche già operanti, sia nella prospettiva di nuove
strutture.
Una terza linea di possibile finanziamento aggiuntivo è
costituita dalla partecipazione diretta dei cittadini. Una volta
assicurata la copertura sanitaria per i meno abbienti, è possibile
prevedere un articolato sistema di "ticket" capace di ridurre il
peso sulla finanza pubblica e, allo stesso tempo, di razionalizzare i
consumi. In una logica di complementarietà ai servizi di base
un'ulteriore possibilità può essere offerta da un più diffuso ricorso
alle assicurazioni private, ivi comprese le cosiddette "Long- Term
Care", che però non comporti ulteriori oneri a carico delle
imprese e sia supportato da adeguati incentivi fiscali. Un ruolo importante per il benessere sanitario degli anziani
può essere assolto dall'assistenza sanitaria complementare, a patto che
si proceda ad una revisione dell'attuale assetto fiscale, che privilegia i
cosiddetti fondi doc (fondi sanitari integrativi del Servizio Sanitario
Nazionale istituiti con l'art. 9 del D.L.gs. n. 229/99, che offrono
prestazioni sostanzialmente marginali) a danno dei fondi tradizionali (fra
i quali rientrano il Fasi e numerose casse/fondi di natura aziendale) che
risultano più appetibili per gli utenti. Ovviamente lo sviluppo dei fondi sanitari non dovrà
comportare oneri aggiuntivi per le imprese che, altrimenti,
verrebbero penalizzate in termini di competitività. Infine, va ricordata l'opportunità di una correzione
culturale volta a privilegiare la prevenzione rispetto alla cura: ciò
riguarda gli stili di vita, una nutrizione più sana, una più intensa
attività fisica nonché un più attivo monitoraggio delle proprie
condizioni e prospettive di salute.
Un simile approccio, da coltivare mediante meccanismi di
formazione inseriti nei programmi scolastici, servirebbe da una parte a
creare i presupposti per un "invecchiamento in buona salute" e,
dall'altra, ad alleggerire la spesa per la cura di alcune patologie legate
all'invecchiamento. Per eventuali
informazioni rivolgersi a: Copyright
© 2002 Global Action on Aging
|
|||||||||||||||||||||||||||